Treia: storie di vita bioregioale…
Nel libro dal titolo “Treia, storie di vita bioregionale” racconto alcune storielle minute di eventi vissuti in questa città delle Marche, in cui mi sono trasferito nel 2010. Le osservazioni del mio vivere a Treia sono per me significative anche perché rappresentano la fase finale della mia esistenza. Avendo già raggiunto un’età in cui solitamente un uomo si definisce anziano…
Osho disse: “Se stai invecchiando, ricorda che la vecchiaia è il culmine della vita. Ricorda che la vecchiaia può essere l’esperienza più bella. Il vecchio si trova nello stesso stato di quiete dopo una tempesta, quando prevale il silenzio. Quel silenzio può avere una bellezza immensa, una profondità e una ricchezza incredibili. Se il vecchio è realmente maturo, allora diventa bello. Cresci, matura interiormente, diventa più attento e consapevole. La vecchiaia è l’ultima opportunità che ti viene concessa.”
Ovviamente sono d’accordo con lui e mi godo questa esperienza con grande calore e soddisfazione, anche perché ho avuto la fortuna di trovare, proprio in tarda età, una compagna adatta al mio percorso: Caterina Regazzi. E’ stata lei, tra l’altro, a “rapirmi” da Calcata ed a condurmi a Treia, dove ora abito nella sua bella casa nel centro storico (di cui leggerete nel libro).
Ma non voglio dilungarmi sui preamboli, il fatto è che Michele Meomartino, il curatore editoriale, mi ha chiesto di scrivere una breve autobiografia e perciò comincio col dire che son nato il 23 giugno 1944 a Roma, nella casa dei miei nonni paterni. Son figlio della guerra e debbo ringraziare un ignoto contadino russo che salvò mio padre dall’abbandono nella steppe e lo riportò entro le linee italiane dell’ARMIR in rotta, congelato alle gambe. Così fu rimandato a Roma come invalido e lì conobbe mia madre…
Ma dopo dieci anni dalla mia nascita ella morì e io fui sballottato fra collegi e una famiglia “matrigna”, ma fuggii presto, ancora adolescente, alla ricerca di una nuova autonomia. Nel frattempo mi ero trasferito a Verona dove rimasi sino all’età di ventotto anni. Lì iniziò la mia “carriera” letteraria, scrivendo il primo libro “Ten poems and ten reflections”, stampato con pressa manuale dal tipografo americano Gabriel Rummonds.
Nel frattempo mi cimentai anche come artista concettuale, partecipando ad alcune mostre a Verona (ed anche a Padova). Nel 1970 fondai il Club EX, un centro culturale in cui si faceva teatro, musica, poesia, mostre d’arte, etc. con sede in Piazzetta San Marco in Foro, ove prima c’era un’antica osteria.
Verso la fine del 1972 scappai (per un viaggio di riflessione e di ricerca) in Africa che percorsi da una costa all’altra con mezzi di fortuna ed infine sbarcai in India il 23 giugno del 1973. La data era molto significativa (era il giorno del mio 29° compleanno) e lì, a Ganeshpuri, incontrai il mio Guru, Muktananda, e la mia mente cambiò.
Al ritorno in Italia lasciai definitivamente Verona e mi ristabilii a Roma, in una vecchia casa di Via Emanuele Filiberto. Ove praticai la disciplina spirituale con fermezza e dedizione finché non trovai l’occasione di trasferirmi a Calcata (eravamo a metà degli anni ’70) dove trovai una nuova dimensione per ricominciare un percorso anche in senso sociale, creativo ed ecologico. Nel 1984 fondai il Circolo vegetariano VV.TT., nel 1996 partecipai alla fondazione della Rete Bioregionale Italiana. La permanenza a Calcata, nella valle del Treja, fu molto intensa, combattendo per la causa ecologista e spiritualista laica con tutte le mie forze.
Negli ultimi anni, a partire dal 2004, dovetti però ritirarmi in una specie di isolamento volontario, a causa della grande tensione e dell’opposizione morale e materiale a cui ero soggetto. Ormai ridotto nella ridotta di Via del Fontanile, in una casupola sopra la fogna comunale, infine incontrai Caterina, con la quale avevo iniziato a corrispondere nel 2009, che venne appositamente da Spilamberto per conoscermi. Dopo poco accettai, con riconoscenza, di essere sradicato da quella Calcata che ormai non potevo più considerare mia patria… e ritrovai serenità e nuova linfa vitale nella bella Treia.
Così, per riconoscenza verso Treia, il luogo che mi aveva accolto, ho pensato di scrivere i racconti bioregionali che leggerete….
Il testo è corredato di una presentazione di Michele Meomartino e di una appendice con interventi di Antonella Pedicelli, Alberto Meriggi, Caterina Regazzi, Simonetta Borgiani ed Enzo Catani. Le immagini di copertina e controcopertina sono state realizzate da Daniela Spurio. Il libro è consultabile presso la Biblioteca di Auser Treia, in via Lanzi, 20 a Treia. Alcune copie sono anche reperibili presso di me…
Paolo D’Arpini
Via Mazzini, 27 – Treia (Mc)
Tel. 0733/216293
Email: bioregionalismo.treia@gmail.com
Paolo D'Arpini
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