Ritorno alla natura. Un sentiero senza mappe ma con tanto buonsenso…
Caminante, no hay camino, se hace camino al andar” (Antonio Machado)
Nel nostro ritorno alla Natura non abbiamo mappe da seguire, indicazioni che stabiliscano il cammino… ma dobbiamo iniziare a camminare.
La continuità della nostra società, in quanto specie umana, richiede una visione globale, per mezzo della quale aprire la nostra mente alla consapevolezza di condividere con l’intero pianeta l’esperienza vita.
Questa è la visione dell’ecologia del profondo, la scienza dell’inscindibilità della vita.
Ne consegue che sia la politica che l’economia umana devono tener conto dell’ecologia per restare in sintonia con i processi vitali del pianeta. La scienza e la tecnologia in ogni campo di applicazione dovranno rispondere alla domanda: è ciò ecologicamente compatibile? I macchinari, le fonti energetiche, lo smaltimento dei sottoprodotti, la produzione di alimenti, il rapporto con gli animali, dovranno essere realizzati in termini di compatibilità ecologica.
Deve essere avviato un rapido processo di riconversione al naturale del sistema sociale che già di per se stesso sarà in grado di sostenere l’economia. Infatti la sola riconversione favorirà il superamento dell’attuale stato di enpasse economico e sociale. Una grande rivoluzione umana comprendente il nostro far pace con la vita globale del pianeta.
La chiave evolutiva da noi proposta sta nel cambio radicale di visione, passando ad una coscienza di compresenza e compartecipazione del contesto vitale, una coscienza priva di ipocrisia e furbizia, tesa all’approfondimento dei valori della vita (nella società e nell’habitat). Infatti abbandonando il concetto ormai obsoleto di dominio e controllo possiamo tranquillamente entrare nel mondo dell’appartenenza e condivisione. La consapevolezza di essere parte integrante del tutto l’unica strada per uscire dal vortice di una ripetitiva e rovinosa barbarie.
Paolo D’Arpini – Rete Bioregionale Italiana