La vera attuazione del bioregionalismo risiede nella messa in pratica dell’economia ecologica e ciò si realizza qui, in mezzo a noi, in questa stessa società!
L’economia ecologica non ipotizza il ritorno al primitivismo bensì individua nelle attuali condizioni della società avanzata l’occasione di un riequilibrio.
La continuità della nostra società, in quanto specie, richiede una chiave evolutiva, una visione globale, per mezzo della quale aprire la nostra mente alla consapevolezza di condividere con l’intero pianeta l’esperienza vita. Questa visione corrisponde all”ecologia del profondo, la scienza dell’inscindibilità della vita.
Ne consegue che l’economia umana può e deve tener conto dell’ecologia per avviare un progresso tecnologico ed etico che non si contrapponga alla vita e che sia in sintonia con i processi vitali del pianeta. La scienza e la tecnologia in ogni campo di applicazione dovranno rispondere alla domanda: “E’ ciò ecologicamente compatibile?” I macchinari, le fonti energetiche, lo smaltimento dei sottoprodotti, l’utilizzo delle risorse, etc. dovranno essere realizzati in termini di sostenibilità ecologica. Verrà avviato un rapido processo di riconversione e riqualificazione industriale ed agricola che già di per se stesso sarà in grado di sostenere l’economia. Infatti la sola riconversione favorirà il superamento dell’attuale stato di enpasse impartendo grande input allo sviluppo economico e sociale. Una grande rivoluzione umana comprendente il nostro far pace con la vita “globale” del pianeta.
Dopo oltre mezzo secolo di incertezze possiamo dichiarare concluso quell’intermezzo temporale chiamato “dopo-guerra” e “guerra fredda”. Chiudiamo così il momento iniziato con Yalta (di equilibri precari in termini di “destra & sinistra”) per approdare ad un’alba di genuini valori umani ed ecologici basati sul reciproco rispetto delle forme esistenti. Ciò avviene anche attraverso l’acquisizione di un antico/nuovo modo di pensare che fa riferimento alla basilare legge della vita. ovvero: vivi e lascia vivere.
La possibilità che il presente sistema di civilizzazione consumista porti ad un enpasse ed alla caduta di ogni valore vitale è sempre più evidente osservando l’arretratezza con cui i nostri governanti ed amministratori affrontano le problematiche sociali ed ambientali. La chiave evolutiva da noi proposta sta nel cambio radicale di visione, passando dal criterio di “destra-sinistra” (ormai superato dalla situazione) ad una coscienza di compresenza e compartecipazione del contesto vitale, una coscienza priva di ipocrisia e furbizia, tesa all’approfondimento dei valori della vita (nella società e nell’habitat).
Questa visione è alternativa al vecchio sistema superficiale che tien conto solo dell’apparire e del consumo. Infatti abbandonando il concetto ormai obsoleto di “destra-sinistra” possiamo tranquillamente entrare nel mondo “dell’appartenenza e condivisione”. La consapevolezza di essere parte integrante del tutto è l’unica strada per uscire dal vortice di una ripetitiva e rovinosa barbarie.
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Paolo D’Arpini, referente P.R. della Rete Bioregionale Italiana
bioregionalismo.treia@gmail.com – Tel. 0733/216293
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