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Per il cambiamento un bio-ragionamento è necessario…

“Lasciamo che i demoni dell’ipocrisia e dell’ignoranza mostrino il loro vero volto e la loro vera merce, che non è cibo per l’uomo ma putrido escremento!” (Saul Arpino)

Il gatto selvatico recentemente | Parco Nazionale Foreste Casentinesi

Un sovvertimento di valori è necessario, sia in forma di emendamento dai vecchi modelli consumistici o di protezione passiva degli utenti/consumatori/cittadini sia nell’ambito della comprensione di ciò che realmente è utile e necessario per sviluppare la qualità della vita. Occorre andare oltre il “salto della quaglia” ed avventurarsi sulle cime impervie, imitando il volo dell’aquila che dall’alto osserva il territorio e lo fa proprio.

L’aquila dall’alto tutto scorge mentre la quaglia vola basso, anzi bassissimo, e vede solo la sua piccola porzione di terra…. Certo esiste anche la quaglia…   ma se trascurassimo la visione dell’aquila sarebbe come se credessimo di conoscere il mondo stando dentro al pozzo, come fece quella piccola rana nella storia zen, la ricordate? Tradotto in termini pratici questo significa che non si può essere maturi nella coscienza sociale e bioregionale solo se ci si occupa del nostro campiello, del pollo nell’aia, di Sanremo, delle mille noie di mercato, del condominio, di precedenze strutturali, di beghe gerarchiche, di quante volte “lui” si è cambiato le mutande in una notte, etc. 
 
Dobbiamo essere consapevoli dell’inscindibilità della vita, partendo dal luogo  in cui viviamo e osservando le cose con l’occhio dell’ecologia profonda, ampliando la nostra visione  anche all’ambito istituzionale ed amministrativo. Insomma abbiamo bisogno dell’intelligenza e della ragione, della cultura e delle sue variegate espressioni di pensiero ma anche di sensazioni, percezioni, intuizioni, sentimenti. Altrimenti la nostra società sarà solo una sterile macchinetta funzionale e burocratica, la nostra battaglia sarà solo una continua ricerca di aggiustamenti esteriori con nuove leggi e leggine (o sostituzione della carta da parati).  
 
Come possiamo far parte di un contesto “umano” e socialmente integro se non consideriamo anche –forse in questo momento storico direi “soprattutto”- le necessità del mantenimento delle dignità umane, della riscoperta dei valori ecologici e spirituali?

Ci vuole uno scossone intellettuale ed amorevole nella nostra attitudine, occorre avviare un bio-ragionamento all’interno della nostra società… 

Cambiamo il modo di osservare le cose!

Paolo D’Arpini

Referente della Rete Bioregionale Italiana