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L’economia bioregionale riparte con l’uso alternativo sociale e collettivo delle terre demaniali…

 
Terre demaniali date ai privati. Grig contro la Regione: "Uno scandalo" -  LinkOristano
 
Il patrimonio delle terre demaniali dello Stato  non può e non deve essere venduto. Quelle terre si possono usare in mille modi producendo occupazione e valorizzando le loro potenzialità,  salvando il territorio e contribuendo al risanamento dell’economia nazionale.

Inoltre molti di questi territori sono parchi e boschi per i quali la CE ci riconosce solo il 10% circa della superficie totale.

 
L’Appennino Italiano che si estende per tutto lo stivale è il parco dell’Europa e va rivalutato, ristrutturato con percorsi agibili per consentirne il godimento dietro modesti contributi che verrebbero investiti per l’assunzione di personale idoneo.

Il Danubio con i suoi 300 affluenti che insieme raccolgono tutti gli agenti inquinanti derivanti dalle attività antropiche dei Paesi attraversati da questi fiumi, stanno determinato la morte del Mar Nero, che ci regala attraverso il Bosforo e i Dardanelli 450 chilometri cubici di acqua inquinata. Cosa si fa per salvaguardare il mare nostro? Chi ci risarcisce il danno?

I pensionati possono salvare l’Italia, utilizzando le loro entrate fisse per la realizzazione di progetti ecologici che riportano benessere e rendono appetibile per i giovani il ritorno alle attività agricole, creando nuove forme di comunità, nuovi modelli di aggregazione per restituire al quotidiano i debiti spazi sociali e di relazione.

Trasformiamo questo momento in un momento positivo guardando in faccia la realtà, dobbiamo essere uniti siamo quel 90% che detiene pari ricchezza del 10% di italiani che dalla loro posizione di privilegio ci chiedono, anzi, ci vorrebbero costringere a sacrifici ciclici che portano per fasi successive alla umiliazione dell’intero 90% della popolazione che sino a oggi è stata amministrata da due coalizioni concorrenti chiamate dx e sx, che non erano contrapposte, ma concorrenti e aspiravano allo stesso posto di governo non dimostrando le loro capacità e professionalità come si fa normalmente quando si concorre, ma denigrando l’altro e nel fare ciò denigrando il Paese. E cosa ha fatto quel grande arbitro che è la popolazione? Li ha imitati grandemente, schierandosi in posizioni di difesa dell’uno o dell’altro, credendo di nobilitarsi, mentre dietro il gioco dei pudori e dei prudori, si giocava il destino degli italiani la cui sola colpa è quella di non aver capito che non bisogna seguire l’onda che copre la visuale, ma bisogna cavalcarla.

LA POPOLAZIONE, I PARTITI, I SINDACATI, DEVONO PRETENDERE L’INVENTARIO ATTUALE DELLA SITUAZIONE ECONOMICA E PATRIMONIALE DEL PAESE, di ogni cittadino italiano, QUELLA DELLE RISORSE UMANE, DELLE CONDIZIONI di vita DELLA GENTE CHE LAVORA e poi come modificherà la manovra attuale e quelle successive le condizioni e i dati che dovranno essere dichiarati e soprattutto che nessuna manovra deve prevedere l’impoverimento del Paese con la svendita dei suoi patrimoni bioregionali.

ESSENZIALE  è abbandonare il terreno della critica a tutti i costi e dell’oltraggio, che divide, umilia e fa regredire, mentre bisogna ricercare i comportamenti e i modi per progettare una via da percorrere uniti per il bene comune e per la costruzione di una società equa e solidale.

Benito Castorina – Rete Bioregionale Italiana

 
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