Le vespe sono amiche dell’uomo…
Mi sono accorto che quest’anno le vespe sono in aumento. Di api ne ho viste poche in giro e quasi sempre le vedo adagiate al suolo in agonia, come se stessero tutte lì lì per morire. Mentre le vespe svolazzano e continuano a costruire nidi nei posti più impensati… Ho visto vespe che facevano il bagno dentro un catino nel quale mi stavo anch’io lavando i piedi, all’inizio pensavo fossero morte nell’acqua, invece no, stavano soltanto galleggiando e poi prendevano il volo dopo essersi rinfrescate.
Le punture di vespe sono alquanto dolorose e se numerose ed in successione possono anche provocare interruzione cardiaca. Eppure rappresentano un pericolo remoto, non come la puzza degli inquinanti, i veleni nell’agricoltura, l’attraversamento di una strada congestionata dal traffico, la dose sbagliata davanti alla discoteca, la coltellata impazzita di un ubriaco, i vaccini e le nuove malattie inventate dall’uomo (per guadagnarci sopra)…. almeno le vespe non hanno intenzioni maligne, difendono semplicemente il loro nido.
Diceva Valdo Vaccaro: “Non possiamo schivare i batteri e i virus. I batteri non producono malattia: è la malattia che li produce. I vaccini, secondo la medicina, sono una versione attenuata dei virus o dei germi accusati di causare malattia. Ma se un corpo è in grado di difendersi da un vaccino (o malattia attenuata), è pure in grado di difendersi dalla malattia reale.”
Ma come possiamo salvarci da malattie costruite in laboratorio? C’è sempre un’altra pandemia dietro l’angolo – dopo quella da Covid-19 ancora fresca nella mente degli italiani e non solo – è possibile. E a confermarlo è sempre la solita OMS. Tecnicamente parlando, ogni giorno c’è il serio rischio che una nuova pandemia possa scatenarsi, perché conviene al sistema…
Forse è in gioco l’intero nostro futuro, se ne avremo ancora uno, e le vespe -in questo caso- sono un utile avvertimento.
Paolo D’Arpini – Rete Bioregionale Italiana
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