La morte degli oceani…
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La millenaria, consolidata abitudine di invadere in modo devastante la natura appartiene solo alla specie umana. E anche se alcuni uccelli predano pesci e vivono sulla terra ferma contribuiscono, a differenza dell’uomo, all’ordine naturale delle cose. Mentre il mondo marino subisce la sistematica quanto criminale predazione da parte dell’uomo per ingiustificabile egoismo.
Non solo versiamo i nostri escrementi e gli scarti della nostra civiltà distruttrice nella casa degli abitanti del mare, ma quel che è inaccettabile è il millenario, consolidato falso diritto di fare ciò che ci aggrada della casa altrui, distruggere metodicamente, con insaziabile colpevole avidità e furore, e asportare ed uccidere senza tregua, senza limiti, senza remore, la vita marina.
L’uomo entra come un carro armato in una sala di cristalli e con inammissibile, imperdonabile noncuranza devasta e preleva ciò che ritiene utile ai suoi scopi.
Incapace di percepire la strabiliante bellezza della diversità nel flusso incessante della vita, in un mondo che non gli appartiene, l’uomo perpetua inesausto il suo macabro carnaio e penetra minaccioso con devastanti navigli che fendono l’ansimante respiro delle onde che proiettano ombre funeste sui fondali già martirizzati.
E così lo splendido universo marino, il mistico silenzio degli oceani, la bellezza multiforme delle creature mariane, il canto struggente delle balene, l’elegante galoppo dei delfini, le sfavillanti cattedrali di corallo addormentate sui fondali del mare, i policromi colori delle foreste inabissate, sta per diventare una immensa pozzanghera inanimata. E di questo la vita esigerà inesorabilmente la sua tremenda nemesi karmica.
Franco Libero Manco – Movimento Universalista
Paolo D'Arpini
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