Inutili leggi che impediscono la crescita sociale…
Qualche tempo fa, entrando in un ufficio pubblico, ho letto distrattamente un cartello che mi si presentava davanti: “Vietato vietare”…. mi è parso un po’ “strano”, ed infatti, ad una lettura più attenta, diceva, semplicemente “vietato fumare”….
Ho sorriso da sola dentro di me, ma ho pensato che questa svista mi indicava la mia insofferenza a divieti ed imposizioni, di cui la nostra società è piena.
Le leggi si susseguono, sempre più numerose, complesse e a volte…. non utili, ma certe cose non dovrebbero essere sottintese, e certi comportamenti non dovrebbero essere scritti nella coscienza dell’animo umano, come dicono, non solo tutte le religioni, ma anche la consapevolezza di essere tutti un’unica famiglia, pur non credendo ad un dio personale altro da noi?
Leggo sul solito social che uso frequentare, una frase che capita a fagiolo e la rubo seduta stante: ” Noi siamo al mondo per trasformare il nostro destino in libertà ” (Cesare Pavese).
Se questo è il nostro destino, ed io lo credo fermamente, andando avanti con gli anni, tutti questi obblighi o divieti che il sistema ci sta propinando, mi risultano sempre più stretti, inutili quando non dannosi, per noi stessi e per la società tutta.
Invece di “terrorizzare” le persone, che cercano di fare solo quello che è loro possibile, non sarebbe meglio lavorare sulle coscienze, sulla fraternità, sull’amorevolezza, sulla condivisione, sull’aiuto reciproco e sul mettere a disposizione degli altri, almeno in parte, le proprie conoscenze, le proprie capacità, i propri averi?
Forse sono un po’ idealista e non so se io stessa riuscirei a seguire queste mie stesse indicazioni, ma credo che la strada per avere una società in cui vivere una vita degna, sia questa, e non l’incanalamento della vita delle persone (solo quelle che “non possono”) all’interno di maglie burocratiche e legislative da cui si fatica a saltar fuori: leggi e leggine di natura tributaria e fiscale, altre leggi sulle regole da seguire per il lavoro, con i suoi tempi giornalieri, durata nel tempo, negli anni, leggi sulla convivenza civile e penale, leggi sul comportamento (vietato fumare, vietato lasciare i cani liberi, vietato compiere atti osceni in luogo pubblico, vietato uccidere…).
Esaminando alcune di queste regole, alcune mi fanno arrabbiare, altre mi fanno sorridere, altre le trovo superflue.
Consideriamo l’essere umano com’è oggi, nel XXI secolo: un misto di egoismo, paura, prepotenza e desiderio di primeggiare, di avere di più, di essere più furbo del proprio vicino. Certo oltre a questo c’è anche in molti esseri, per fortuna, un inizio di consapevolezza, che porta a considerare gli altri come “fratelli” e per questo degni della nostra comprensione, solidarietà, condivisione, amore. Se queste seconde tendenze mentali e spirituali aumentassero sempre più, che bisogno ci sarebbe di tutte le imposizioni di leggi di cui oggi siamo oggetti?
Non sarebbe forse normale per un fumatore, evitare per il bene del prossimo di non fumare nei luoghi pubblici (oltre che di cercare di smettere per il proprio stesso bene?).
Non sarebbe normale per un lavoratore che ha un certo reddito lasciarne giù una parte adeguata a contribuire (si chiamano contributi!!!) ai servizi pubblici per la comunità, in modo che possiamo tutti, indistintamente, poterne godere (evitando il sistema del magna magna che ci specula sopra)?
Non sarebbe normale, per chi produce il nostro cibo, lavorare con sistemi che consentano di avere un cibo sano, senza usare prodotti nocivi, in modo che lui stesso ed i suoi simili possano mangiarne tranquillamente senza timore di ammalarsi?
Non sarebbe normale per chi è titolare di un’impresa che si occupa di lavorazioni pericolose (edilizia per esempio) mettere i propri lavoratori in condizione di non rischiare la pelle?
Non sarebbe normale che un allevatore (dando per ammesso e non concesso che i prodotti di origine animale dovessero e potessero ancora essere consumati almeno da una parte della popolazione umana), custodisse i suoi animali in modo idoneo secondo la loro natura, in modo da garantire veramente il loro benessere in vita ed in modo da non dover utilizzare prodotti chimici nei loro alimenti e per trattare eventuali patologia che sono date perlopiù da condizioni di vita innaturali?
Non sarebbe normale che due o più persone che si vogliono bene e vogliono vivere insieme lo potessero fare semplicemente lasciando scritto quelle che sono le loro volontà, in caso di morte, malattia, ecc. ecc. senza tutte queste regole matrimoniali e di unioni civili, successioni (parlo anche fra genitori e figli, perché no?).
Non sarebbe normale non uccidere il proprio vicino perché fa troppi schiamazzi notturni, la propria ex fidanzata che ci ha lasciato (ma invece si è felici perché non dobbiamo più stare con una persona che non ci ama più e si è stancata di noi), il nemico del paese vicino con cui siamo o saremo in guerra (speriamo di no), il cristiano da parte dell’islamico? Perché è vietato uccidere un uomo ma non è vietato uccidere con una bomba migliaia di persone in guerra? Non potremmo capire che non si deve uccidere mai?
La libertà nostra passa anche attraverso la libertà altrui. Siamo veramente liberi quando sappiamo lasciare liberi gli altri.
Beato quel paese che non ha bisogno di tutte queste leggi. Vorrebbe dire che ci troviamo in un paese sano.
Caterina Regazzi – Rete Bioregionale Italiana
Paolo D'Arpini
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