Il sentiero dell’ecologia profonda…
L’ecologia è nata come disciplina di studio alla fine del 1800 e, nel corso del 1900, è stata oggetto di forti dibattiti che poi, a partire dal 1970, hanno portato a una scissione tra ecologisti di superficie (per i quali il benessere dell’uomo assume priorità su tutte le altre specie, pur nel rispetto della natura) ed ecologisti profondi (per i quali la natura e il benessere di tutte le specie hanno priorità su quello dell’uomo).
Oggi ci sono molti problemi a cui la scienza moderna sembra non essere in grado di trovare efficaci soluzioni. L’ecologia profonda, invece, sembra aver trovato una risposta a buona parte di essi. Secondo Edward Goldsmith – uno dei più grandi ecologisti del 1900 -, quasi la totalità dei problemi ambientali e sociali sono il risultato di una visione antropocentrica del mondo che considera i beni e i servizi artificiali come l’unica fonte di ricchezza dell’uomo.
Per risolvere questi problemi occorre ritornare a una visione eco-centrica che vede negli equilibri e nella ricchezza della natura la vera fonte del nostro benessere. Seppure, appare difficile, almeno per il momento, ritornare a forme di società vernacolari – tipologia sociale che Goldsmith considera come modello esemplare di una visione del mondo ecologica -, da esse c’è molto da imparare ed è fortemente auspicabile un ritorno a modelli sociali che diano maggiore enfasi sull’integrazione sociale e sull’integrazione tra uomo e ambiente.
Se non si pone un freno all’esagerata e infinita tendenza verso la massimizzazione del benessere artificiale e a privilegiare l’interesse economico su quello sociale e ambientale, il degrado sociale e ambientale continueranno, fino al punto che l’uomo si ritroverà in un ambiente inadatto alla sua esistenza.
Dario Ruggiero – Longtermeconomy