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Il bioregionalismo ed il “Tempio della Spiritualità della Natura”…

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La mia vita è una continua scoperta, un viaggio leggero, senza bagagli ingombranti. Tutto ciò che faccio, pur essendo estremamente significativo, è sempre nell’ambito dell’oggi, del carpe diem. Infatti  non ho accumulato alcunché e se qualcosa è stata accumulata nel corso degli anni ho anche provveduto ad abbandonarla. Perciò non ho nulla da difendere e quindi il “mio campo” è un campo in cui crolli e cambiamenti, scavi e riempimenti avvengono in continuazione come natura comanda, con poco o nulla di mio intervento intenzionale.

Questo è un bene ed un male allo stesso tempo, dal punto di vista personale è un bene perché in tal modo non persiste  attaccamento verso una specifica forma, ma  è un male, dal punto di vista sociale,  perché  poco o nulla di costruito è a me riferibile… 

 
Ad esempio per quanto riguarda il tema del bioregionalismo, e della sua attuazione in chiave politica e sociale, e per quanto riguarda la rivalutazione della spiritualità della natura, da me definita “spiritualità laica”, avevo iniziato a praticare questi due filoni sin dai primi anni del mio traferimento a Calcata, a partire dal 1975 in poi, seguendo passo passo una possibile attuazione e scrivendo proposte originali.  Tutto ciò prima e dopo la fondazione della Rete Bioregionale Italiana. Purtroppo la memoria telematica non aiuta la conservazione , anzi ho riscontrato che diversi articoli sui temi suddetti appaiono su internet a nome di sconosciuti che hanno copiato i miei appunti e proposte. Tutto ciò è avvenuto perché il sistema non ama che precursori non graditi al maintream abbiano una funzione ispiratrice e forniscano un esempio concreto. Ma così va il mondo…

Ad esempio tanti anni fa, quando mi trasferii a Calcata, ebbi l’ispirazione  di denominare un pezzo di terra di cui ero  il custode “Tempio della Spiritualità della Natura”, un’idea buona anche per esaltare valori estetici naturali. Per il mio “tempio della natura” c’erano le premesse di una grande edificazione… ma –ahimé- c’ero anch’io e -come sapete- io amo “inneggiare ed evocare” ed anche “costruire” senza curarmi di conservare. Eppure  solo ora quel “tempio” è veramente della Natura, ora che è abbandonato a se stesso e le sue strutture stanno pian piano sfaldandosi e ritornando alla madre terra. Il tempio, me assente,  è rimasto un terreno  “lasciato agli impulsi spontanei creativi della natura e delle sue creature”. 

Ma partendo da quel  luogo ho appreso una nuova visione. La visione del bioregionalismo, dell’ecologia profonda e della spiritualità della natura  applicati ad ogni luogo in cui mi trovo. Vivendo  un diretto contatto con la natura, con gli animali, con le piante e con gli umani. 

Non più uno specifico luogo fisico il Tempio della Spiritualità della Natura  è diventato un approccio olistico, un incontro riavvicinato con il luogo, in modo da trarne un senso di appartenenza e di presenza. 

Paolo D’Arpini

 
L'importanza della coesione nel movimento bioregionale ed  eco-spiritualista-pacifista...
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P.S. – Da molto aspetto il momento del ritorno a casa. E’ un mio sogno ricorrente ed ogni volta ci sono intoppi: il volo viene cancellato, oppure non trovo più il visto, il biglietto, il passaporto… Non so più come contattare l’agenzia di viaggio che mi ha venduto il biglietto. L’agenzia ha chiuso, od ha cambiato numero di telefono, o non risulto nella lista. Però ieri pomeriggio ho fatto un passo avanti nel sogno, l’agenzia si è ricordata di me anche se non era proprio la stessa con la quale avevo preso accordi per il viaggio. La vecchia agenzia ha chiuso i battenti ma il biglietto è stato conservato, forse ci sarà un volo disponibile, se riesco ad arrivare all’aeroporto. Caterina mi accompagna, perché io non ho più la patente da parecchi anni, forse farò in tempo…