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…è tempo di Bioregionalismo, Ecologia Profonda, Biospiritualità, Biopolitica…. ed altro ancora

 


Il bioregionalismo è una forma attuativa dell’ecologia profonda. Nel senso che l’ecologia profonda analizza il funzionamento delle componenti vitali e geomorfologiche ed il bioregionalismo riconosce gli ambiti territoriali in cui tali componenti si manifestano.

Per fare un esempio concreto: il funzionamento generale dell’organismo vivente viene compreso attraverso il riconoscimento e lo studio delle sue funzioni vitali e dei modi in cui tali funzioni si manifestano ed il bioregionalismo individua gli organi specifici che provvedono a tale funzionamento e le correlazioni fra l’organismo e l’insieme degli organi che lo compongono, descrivendone le caratteristiche e la loro compartecipazione al funzionamento globale. Per cui non c’è assolutamente alcuna differenza fra ecologia profonda e bioregionalismo, sono solo due modi, due approfondimenti, per comprendere e descrivere l’evento vita.

Abbiamo inserito come terzo elemento componente “l’osservatore”, cioè l’Intelligenza Coscienza che anima il processo conoscitivo. Ovvero la capacità osservativa e lo stimolo di ricerca e comprensione della vita che analizza se stessa. Anche questo processo di auto-conoscenza, ovviamente, è parte integrante del processo individuativo svolto nell’ecologia profonda e nel bioregionalismo. A volte questa intelligenza intrinseca nella vita è anche detta “Biospiritualità” – E cosa si intende per biospiritualità? Biospiritualità è l’espressione, l’odore sottile, il messaggio intrinseco, che traspira dalla materia tutta. Il sentimento di costante presenza indivisa.. la consapevolezza dell’inscindibilità della vita, riconoscibile in ogni sua forma e componente, partendo dal “soggetto” percepiente. La conoscenza “suprema” significa essere consapevoli che tutto quel che “è” lo è in quanto tale. Perché l’esistente è uno, non può esserci “altro”…

Altro aspetto importante del discorso è quello della Solidarietà al Tutto (anziché Umana) per far trasparire una visione meno antropocentrica e più rivolta al rispetto dell’Uno e Molteplice che ci circonda ed in cui siamo. Il termine più appropriato per noi sarebbe Cooperazione Attiva, quindi cooperare alla maniera del fare o dell’agire cioè del concludere e arrivare a soluzioni e propositività negli intenti, orientati sempre verso l’alto, cioè lo Spirito.

Nel discorso dell’ecologia va incluso anche quello della Biopolitica per trasmettere un messaggio che la Politica deve essere inserita sempre in Bios cioè nella Vita, che è un qualcosa che non appartiene solo all’uomo. E poi l’Economia Partecipativa, poiché l’economia deve tornare ad essere a misura delle cose reali e non dei mercati subliminali di borse e speculatori e noi dobbiamo tornare a ridiventare fruitori attivi (ecco il senso di Partecipazione) di questo mezzo di scambio che è nostro.

Ed ora alcune indicazioni generali per lo svolgimento de gli incontri che si tengono in varie occasioni dell’anno, nella forma di espirimenti di convivenza.

 
Bisognerebbe che ognuno portasse cibo, preferibilmente vegetariano, da condividere nei  giorni dell’assemblea, ed anche  canovacci personali, asciugamani e sacco a pelo, e che la vesseile e la cucina e la pulizia dei luoghi venisse fatta in modo collegiale con la partecipazione di tutti.

Altro impegno è quello relativo alle tematiche ed agli interventi. Allora, tanto per iniziare ripetiamo lo scopo di questi Incontri Ecologisti, che è quello di creare un coordinamento efficace e di comune ausilio sulle iniziative portate avanti dai gruppi e dalle persone che in Italia si riconoscono nell’ecologia profonda, nel bioregionalismo, nella biospiritualità e nel riabitare la terra in modo gentile, armonico e solidale.

 
Potremmo dire che lo scopo evidente è quello di definire i nodi della  Rete  delle Reti e degli operatori sensibili all’ambiente ed alla vita.

Quindi durante gli incontri bioregionali sono ben accette proposte operative, e descrizioni di progetti già avviati in chiave locale da tutti i partecipanti, insomma si parla di condivisione delle esperienze e di trasmissione delle stesse, se utili alla causa comune. La formazione di gruppi di lavoro specifici è auspicabile, per un successivo approfondimento sui temi di maggior interesse…

 
Chiunque potrà partecipare ai gruppi di lavoro che ritiene più prossimi ai propri intendimenti e competenze.

Per le sessione di sharing e proposte, ognuno è invitato a portare un suo intervento scritto (per una successiva pubblicazione) in cui sintetizzare il proprio pensiero e proposta, in una lettura  di circa 10 minuti. Le letture avverranno a rotazione. Ovviamente ci sarà la presenza di un moderatore facilitatore scelto fra i presenti che consenta l’ordinato svolgimento degli interventi nei tempi stabiliti, e che restituisca la parola a chi vuole ribattere dopo il primo giro di condivisione. 

Spontaneamente  si potrà tenere una esibizione di talenti artistici per allietare i presenti, con canti, poesie, musica, etc.

Durante le giornate degli incontri  sono previste passeggiate, sessioni di yoga, esposizione di oggetti e sostanze di propria produzione,  presentazione di libri sull’ecologia profonda e sulla spiritualità  della Natura…

Paolo D’Arpini – Rete Bioregionale Italiana

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Per informazioni sui programmi: bioregionalismo.treia@gmail.com – 0733/216293 – 333.6023090