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“Liberi dalla civiltà” di Enrico Manicardi – Abstract

Liberi dalla civiltà. Spunti per una critica radicale ai fondamenti della  civilizzazione: dominio, cultura, paura, economia, tecnologia

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Enrico Manicardi “liberi dalla civiltà”. Dalla pag. 222 “le forme simboliche della cultura”
 
Inventata dai Sumeri circa 5000 anni fa, la scrittura compare così tardi nella storia del genere umano proprio perché le finalità utilitaristiche che essa esalta servono soltanto un mondo già perfettamente trasformato in macchina di occupazione: un mondo cioè già costituito da popoli socialmente stratificati, dotati di istituzioni di governo complesse e centralizzate.
 
Di società gerarchizzate, di società di padroni e di schiavi, di società che utilizzano una certa parte della loro popolazione per lavorare a profitto dell’altra parte. La scrittura costituisce una semplice evoluzione del linguaggio.
 
La misurazione è una attività che non ha senzo in natura; è una attività puramente culturale che adempie ad uno scopo altrettanto culturale: quello di imprimere la forza dell’omogeinità alla diversità.
 
Attraverso la misurazione noi non conosciamo ciò che sottoponiamo a misura, lo dominiamo.
 
I sentimenti, i desideri, le gioie non abbisognano di misurazione; gli affari si. La vita è oramai diventata un continuo far di conto, nel conteggio definiamo ogni nostra partecipazione al mondo meccanico che abbiamo costruito.
 
I numeri decimali e lo “zero” che oggi usiamo provengono dall’India.
 
Il principio di assegnare un “voto” valore quantitativo ai pensieri umani è stato un passo importante verso la costruzione di un concetto matematico della realtà.
 
La regolarità del tempo non è una qualità intrinseca della natura; è un concetto elaborato dall’uomo e da noi applicato, per nostri scopi specifici. L’umanità incivilita non si è limitata a inventare il tempo, l’ha adirittura materializzato.
 
I primitivi non vivono nel tempo: i primitivi vivono nell’adesso, come tutti noi quando ci divertiamo.
 
Il calendario non fu soltanto il primo strumento che materializzò il concetto di tempo, ma fu anche il primo artefatto simbolico a regolare il comportamento sociale attraverso la registrazione del tempo.
 
Dalle scadenze del calendario cominciarono a dipendere le principali attività delle società civilizzate che lo adottavano: le attività agricole, prima di tutto; ma anche le ritualità religiose, e poi le attività mercantili fino a quelle militari.
 
Nell’antichità latina calendarium era il libro dei crediti perché gli interessi sui debiti si pagavano il primo giorno del mese.
 
Nel 1500 fu prima stampato il calendario e poi la bibbia.
 
Cernita a cura di Roberto Anastagi
 
La Rete delle Reti: Roberto Anastagi: "Crescita interiore e buoni consigli  per scoprire il paradiso in questa vita"