Nucleare russo in Mongolia: perchè?
L’ energia nucleare ha da anni dominato il dibattito ambientalista abbracciando un criterio político, senza spiegazioni reali sull’ opportunità di questa tecnologia che vorrei dare oggi. La tecnología nucleare è stata utilizzata senza criterio in Europa che non fosse il lucro. Uno dei criteri da considerare per una tecnologia non totalmente sicura, sebbene sempre più sicura, è la densità demografica del paese e dei paesi limitrofi. Sono d’ accordo che sia un criterio preventivo e non risolutivo di un evento disastroso ma degno per certo di essere considerato. Nella sua semplicità e ovvietà scopriamo che in Europa non è stato adottato.
Sebbene la maggior parte dei paesi che hanno scelto il nucleare ha all’ incirca una densità demografica media di 100 ab/ km2 ce ne sono alcuni come Germania, Polonia, Regno Unito, Belgio e Paesi Bassi che sono di gran lunga al di sopra di questo valore. Non esprimo il valore percentuale perchè troverebbe la sua ragione se la crescita demográfica fosse ferma e se qualcuno ritenesse 100 ab/ km2 un margine di sicurezza sufficiente. Probabilmente non lo è. Forse 10 ab./km2 è un valore ragionevole? Non potrei dirlo perchè in Europa non credo esistano stati con questa densità di popolazione. L’ articolo perderebbe il suo valore prezioso. Ritorniamo allora alla Francia che rientrerebbe nei 100 ab/ km2 ma che ha costruito le centrali sul confine italiano, paese che ha una densità di popolazione doppia rispetto a quella francese e che ha scelto di non avvalersi di questa tecnologia.
Sono valutazioni generiche ovviamente ma da considerare. Sappiamo quanto siano incerte oggi le valutazioni meteorologiche che anni fa sarebbero state sufficienti nel definire un luogo adatto alla costruzione di una centrale nucleare. Qualcuno ci riderebbe sopra.
Il secondo criterio è il grado di produttività agrícola del paese e paesi limitrofi. Mi riferisco ovviamente a quel tipo di produzione che potrebbe ripercuotersi sulla salute umana, quella di prodotti alimentari o destinati alla casa che entrerebbero in stretto contatto con gli abitanti. Questa considerazione deriva dall’ opinione scientifica diffusa che l’ inquinamento nucleare non sia così impattante sull’ ambiente e il naturale corso della Natura se non nel generare nuove speci inducendo varianti genetiche. In particolare facendo una valutazione a lungo termine non mi soffermerei sull’ attuale uso del territorio o coltivazioni ma sul suo generico potenziale agricolo alimentare. In rete si possono trovare i valori percentuali sulla superficie di suolo coltivabile. Allora dovremmo capire che certi paesi che hanno un potenziale produttivo elevato non dovrebbero avere centrali nucleari e nemmeno quelli limitrofi. Allora vi direte che con questo gioco vi sto prendendo in giro perchè ancora una volta non c’è nessun paese che risponderebbe ai requisiti, per lo meno in Europa. Forse la Spagna? Un paese in corso di desertificazione con una densità demografica piuttosto bassa? Forse sí ma sopraggiungerebbero le correnti dell’ energia suppostamente sostenibile della quale si potrebbe avvantaggiare il paese. Ho già scritto molti articoli, ormai non più disponibili, sulle reali ragioni e opportunità del solare nonchè sue forti limitazioni. La maggior parte delle quali valutazioni energetiche sono già state confermate anche dalle piccole utenze.
Potrei continuare con la discussione ma evidenziare che l’ Europa non ha capito nulla sull’ opportunità del nucleare e suo modo d’ uso farebbe inferocire qualcuno quindi mi limito a rientrare nel focus dell’ articolo: la Mongolia.
La Mongolia è uno dei paesi più estesi al mondo. Sebbene possa sembrare inverosimile a un europeo conta con una superficie di 1,5 milioni di km2, all’ incirca come Francia, Spagna, Italia e Portogallo messi insieme. Sottratti infatti i soggetti della federazione russa e la Groenlandia che da sola occupa 2.166.000km2 l’ Europa non risulta essere un continente particolarmente esteso. La sua densità demografica media è di 117 ab./ Km2 contro i 2,1 ab./km2 della Mongolia che soddisfa appieno il primo criterio. Per farla breve la percentuale di suolo mongolico coltivabile è dello 0,8%, sebbene l’ agricultura sia una delle sue attività principali con quella mineraria. Anche questo criterio sarebbe soddisfatto. Ma voglio andare più a fondo.
La Mongolia non ha uno sbocco al mare. Non ha un porto. Le infrastrutture viarie dato il clima, le lunghe distanze e l’ orografia non sono particolarmente praticabili. Sebbene ci sia la necessità di produrre più energia per l’ economia, la scarsa popolazione fa sí che qualsiasi investimento in infrastrutture in un paese così grande, non solo viarie ma pensiamo per esempio a oleodotti, risulti di fatto esosa. Allora vediamo come finalmente una tecnologia viene utilizzata per il suo potenziale. Il trasporto della materia prima fa sempre la differenza. Se vi ricordate anche in agricoltura, con il mio metodo microbiológico A.M.B.E. totalmente sostenibile, ho accennato al fatto che i fertilizzanti si ridurrebbero in futuro a pochi grammi per ettaro contro tonnellate dei metodi in uso. La riduzione della materia prima in volume e peso è sempre una rivoluzione tecnologica che comporta oltretutto un incremento di sostenibilità per la mancata contaminazione molto evidente.
Non sono un ingegnere per giudicare la tecnología russa ma permette di realizzare centrali anche piccole con elevatissimi rendimenti. Si distinguerebbero per un maggior controllo nello spegnimento del reattore, lunga durata e riutilizzo delle scorie come combustibile per i decenni successivi, flessibilità e adattabilità a condizioni estreme anche polari e soprattutto per il costo quasi nullo dell’ energia prodotta.
Questa collaborazione con la Russia rappresenta non solo una grande opportunità per la Mongolia ma un esempio icastico internazionale della corretta geopolitica di Russia e Cina e intervento su un altro paese offrendo solo quello di cui ha realmente bisogno.
In Sigiriya, Sri Lanka 🇱🇰.
Paolo David Maitreya Mahoma Sacco
His Holiness Pa.D.Ma. the Imperial Buddha
Promoter of the agricultural method A.M.B.E. (Microbiological agriculture based prevalently on endophytic bacterias)
Global Goodwill Ambassador (GGA) nominated for improving nutrition and making agriculture sustainable.
Long Term Economy Chair ( Global Islands and Biosphere Reserves )
Long Term Economy Chair ( Italy )